Maurizio Biancarelli-L'immagine raccontata: uno stambecco tra le rocce, Parco regionale delle Alpi Marittime, Piemonte

Uno stambecco si muove tra le rocce del Parco regionale delle Alpi Marittime
Dai miei appunti sulla missione nel Parco regionale delle Alpi Marittime:
“Uno stambecco cammina veloce tra le rocce del passo delle Fenestrelle: è una gradita sorpresa e ho appena il tempo di uno scatto al volo, mentre ancora ansimo per la fatica  della salita. Grossi nuvoloni neri si avvicinano dal versante opposto e non promettono niente di buono, ma creano quella strana atmosfera carica di attesa che ogni volta mi preoccupa e, allo stesso tempo, mi intriga, come se qualcosa di speciale aleggiasse nell’aria immobile e stesse sul punto di manifestarsi.”
Era la mia prima salita nel cuore di questo parco regionale che affascina per l’imponenza di vette dalla bellezza austera e che sorprende per la inaspettata ricchezza faunistica. 
Ricordo camosci e stambecchi che sbucavano all’improvviso dalle rocce, brigate chiassose di coturnici che si gettavano a capofitto nel vuoto da alte rupi, sibilando a poca distanza dalle nostre teste, la mia e quella di Augusto, la guida, tracciando line rette nell’aria, ad ali semichiuse,  sparate come proiettili. 
Nel crepuscolo di un giorno di pioggia e nebbia, decine di salamandre pezzate avevano invaso la strada ed erano così fitte da costringerci a procedere a passo d’uomo in un continuo slalom, attenti a non schiacciarle sotto le ruote. E poi l’ermellino, un folletto che saltellava tra le rocce vicino al rifugio Questa, marmotte dovunque, gipeto in volo e l’elenco potrebbe continuare, nonostante i pochi giorni in cui sono restato lì.
Una straordinaria varietà di forme di vita che arricchisce, qui come altrove, la biodiversità del nostro paese, impreziosisce gli ambienti naturali e aumenta il piacere di visitarli e di percorrerne i sentieri.
Nel corso degli ultimi decenni la situazione ambientale in Italia ha visto un miglioramento generale per l’istituzione di molte riserve e parchi. L’abbandono di aree marginali da parte dell’uomo e il conseguente ritorno del bosco e degli ungulati, insieme alla protezione accordata ai grandi predatori come l’orso e il lupo, hanno creato le condizioni giuste per il recupero di queste specie, il cui ruolo nel mantenimento dell’equilibrio naturale è riconosciuto dalla scienza.
Una ricchezza che pone il nostro paese ai primi posti in Europa e stimola un tipo di turismo, quello ambientale, in continuo aumento. Un patrimonio di inestimabile valore che tutti dobbiamo sentire nostro, apprezzare e difendere da ogni possibile minaccia, soprattutto in un periodo molto critico come l’attuale, per garantirci un futuro di pacifica convivenza con tutti gli esseri viventi.




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