Bruno D'Amicis - L'immagine raccontata: Un attimo di fotofobia, Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, Alto Adige


La sveglia come al solito squilla presto, troppo presto. Un veloce caffè e si parte, ancora mezzi addormentati. Per una volta, tutti e tre insieme. Io, Luciano e Maurizio ci troviamo a camminare in fila indiana lungo la strada di montagna. Ad ogni tornante questa sembra diventare sempre più ripida e il ritmo affannato del respiro diventa quasi ipnotico, facendoci chiudere ognuno in sé stesso. Dopo due ore di passi ritmati, affanno e silenzio, siamo sull'altipiano. È ancora buio ma il cielo sereno e la poca nebbia fanno presagire un'alba cristallina e dalla luce piatta. Peccato, nonostante il grande sforzo non c'è proprio quell'atmosfera che cercavamo per questo angolo poco noto delle Dolomiti!

Il freddo è pungente e a terra un sottile strato di brina ricopre tutto. Aspettiamo la prima luce per scattare qualche immagine e io sospiro immaginando la piana davanti ai nostri occhi ricoperta di nebbia o neve: sarebbe stata una gran foto! Ma non ci si perde d'animo e tutti iniziamo a inquadrare il paesaggio davvero particolare di questa piana "appenninica" sbattuta nel cuore delle Alpi. Quando il sole sorge, il tepore dei suoi raggi è piacevole, ma la luce, ancora una volta, è piuttosto ovvia e poco attraente.

Io e Maurizio abbiamo un lungo viaggio che ci aspetta, per rientrare nelle rispettive regioni del Centro Italia, e iniziamo a pensare di mettere via l'attrezzatura e scendere all'auto. Eppure, insoddisfatti, continuiamo a scandire il paesaggio per cercare un'inquadratura che dia giustizia al luogo. E così, affetto per un attimo da "fotofobia", inizio a guardare con attenzione nelle zone in ombra, lontano dalla luce. Così mi accorgo di questa zona di doline carsiche che si estende alla base di un pendio montano. La luce rifratta e la brina che permane danno un tono azzurro alla scena, mentre la lingua di un ghiaione ha un colore più caldo. Inizio a scattare, stringendo l'inquadratura con l'obbiettivo più lungo che ho con me e le immagini iniziano a piacermi. Faccio appena in tempo a trovare la composizione giusta che il sole arriva anche qui e riempie il mio obbiettivo di luce e riflessi, facendo scomparire la fredda magia.