Il Bosco delle Cese, nel parco
regionale del Monte Cucco in Umbria è
un residuo di faggeta con esemplari vetusti. Come il nome fa intendere,
questi vecchi patriarchi venivano un tempo capitozzati, tagliati cioè a un paio di metri di altezza
per ottenere legname e foglie da dare in pasto agli animali. Gli alberi così trattati non muoiono, ma
emettono un nuovo virgulto da cui si sviluppa, verso l’alto, un tronco giovane.
Attorno al nucleo principale del
Bosco, si trovano gruppetti di giovani alberi dai tronchi contorti perché deformati dai forti venti
dominanti.
Mentre mi avvicinavo durante una
tormenta sono proprio questi giovani faggi che hanno attratto la mia
attenzione. Il vento furioso si accaniva contro i tronchi depositando un rivolo
di neve nel lato sopravento, perfetto per un bell’effetto grafico: forme nette e sinuose in bianco e nero.
Anche la ricrescita di giovani piante alla base dei tronchi contribuiva in
maniera non secondaria all’effetto
di gradevole chiaroscuro generale.
La nebbia andava e veniva annullando
lo sfondo e mettendo in risalto i soggetti principali. Le condizioni ambientali
con raffiche di vento da ogni dove non erano certo ottimali, ma l’immagine c’era e allora, piantato il
cavalletto, ho iniziato la serie di scatti facendo attenzione ai fiocchi
candidi che finivano inevitabilmente sulla lente dell’obiettivo.
Alla fine ho deciso di trasformare l’immagine in bianco e nero, sicuramente la scelta migliore per evidenziare il carattere grafico della fotografia
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